COMUNICATO STAMPA – AGGIORNAMENTO RISULTATI DELLO STUDIO SENTIERI: la preoccupazione dei Medici per l’Ambiente


Pubblicato il 15 Giugno 2018

La presentazione a cura del Ministero della Salute e dell’ISS, dell’aggiornamento dello studio SENTIERI, ai periodi 2006-2013 per mortalità, ricoveri e incidenza tumori, 2002-2015 o sotto-periodi per le malformazioni congenite, conferma il quadro preoccupante già emerso dai risultati precedenti.

ISDE ringrazia i tanti ricercatori degli enti, istituzioni e agenzie che hanno contribuito all’importante aggiornamento.

Tanti i segnali degni di immediati interventi di prevenzione o di approfondimento, da realizzare preferenzialmente coinvolgendo le strutture locali del servizio sanitario, inclusi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che possono svolgere un importante lavoro sul territorio, avvalendosi anche delle reti collaborative come quella dei medici sentinella per ambiente e salute che ISDE e FNOMCeO stanno attuando in diverse aree italiane.

Sono confermati numerosi eccessi di patologie per i quali i quali sono disponibili ipotesi di associazione causale congruenti con le contaminazione presenti nei SIN studiati. In particolare sono ribadite associazioni di rischio con cause di patologie tumorali (stomaco, colon-retto, fegato e dotti biliari, trachea-bronchi-polmone, pleura, tessuto connettivo e altri tessuti molli, ovaio e annessi uterini, sangue (leucemie e linfomi non Hodgkin) e patologie non tumorali (malattie cardiovascolari, dell’apparato respiratorio, acute, croniche e asma).

Sulla base del tipo di inquinamento presente nei vari SIN studiati, le cause di morte/malattia più rappresentate sono risultate i tumori maligni dello stomaco e del colon-retto, il tumore polmonare, il mesotelioma della pleura, il tumore dell’ovaio; riguardo alle patologie non tumorali, le malattie cardiovascolari, respiratorie, del digerente, del sistema urinario, in particolare nefriti. Preoccupano i tanti eccessi di decessi precoci e ricoveri in età pediatrica e giovanile, per tumori solidi e del sangue e per malattie respiratorie, inclusa l’asma. In molti SIN si osservano preoccupanti eccessi di malformazioni congenite, specie a carico dei genitali, del cuore e degli arti.

Molti gli eccessi di rischio emersi sia per gli uomini che per le donne, oltre agli eccessi tra gli uomini dovuti a coorti di lavoratori attive nel passato o ancora in forza, e ai molti eccessi riscontrati nelle sole donne.

Gli eccessi di ricovero sono spesso più marcati rispetto a quelli di mortalità, elemento indicativo di malattie a recente insorgenza e/o di attitudine al ricovero rispetto alle aree di riferimento.

Oltre ai tanti eccessi di rischio che raggiungono la significatività statistica non bisogna dimenticare i molti segnali anche pronunciati che emergono in SIN di piccole dimensioni, e che non sono statisticamente significativi a causa della ridotta potenza statistica.

Difficile fare una graduatoria dei SIN in cui è più marcato l’impatto ambientale sulla salute, anche per la diversità di caratteristiche ambientali, di popolazione esposta, di storia di esposizione: sicuramente Taranto si conferma all’apice, insieme ai SIN pugliesi e siciliani, e poi Mantova, Venezia, Terni, Livorno, l’area del litorale domizio-flegreo e agro aversano, i siti con presenza di amianto, e molti altri, incluso il SIN non precedentemente incluso di Bussi sul Tirino (Pescara).

E non bisogna dimenticare che esistono centinaia di altri Siti inquinati di interesse regionale, alcuni non meno importanti rispetto a quelli nazionali, per i quali non sempre ci sono conoscenze ambientali e epidemiologiche sufficienti.

Anche questo aggiornamento conferma la necessità di un cambio di rotta e di tempi di interventi di prevenzione primaria nelle aree contaminate in cui milioni di persone sono costrette a vivere in situazioni di maggiore esposizione a inquinanti riconosciuti dannosi e quindi sono a più elevato rischio di malattia. In queste aree si sta perpetrando una grande ingiustizia ambientale e sanitaria, per contrastare la quale ISDE da tutto il proprio appoggio con i propri medici impegnati, oltre che nella cura dei propri assistiti, anche in educazione e promozione sanitaria e richiesta di azioni di prevenzione.

Arezzo,  15 Giugno 2018

 

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