Probabile class action per la vicenda “’Pozzi Inquinati”: ISDE chiede chiarezza


Pubblicato il 10 Luglio 2015

All’inizio dell’anno, il comune di Brendola, in provincia di Vicenza, ha emesso diverse ordinanze, con le quali vietava l’utilizzo di alcuni pozzi privati, dato l’alto rischio di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).

Su 77 campioni raccolti, 16 risultavano inquinati e compromessa la potabilità delle loro acque.

Alcuni medici associati ISDE hanno richiesto la possibilità di visionare le analisi di questi pozzi privati alla ULSS 5, ma gli è stata negata.

“La possibilità si non visionarle”, dicono i Medici per l’Ambiente, “sarebbe corretta se il risultato delle analisi avesse un valore soltanto per i privati, ma è importante precisare che l’intervento sui pozzi riguarda, anche, la salute pubblica e interessa tutti i cittadini. Infatti, la falda acquifera da dove i pozzi attingono può essere stata utilizzata anche da altri soggetti e c’è la possibilità che l’acqua inquinata sia stata adoperata per irrigare terreni e prodotti che sono stati poi commercializzati.”

Alcuni membri dell’ISDE hanno quindi proposto di inviare, come associazione, una denuncia alle autorità giudiziarie, oppure di fare una vera e propria class action, mobilitando cittadini, istituzioni e comitati per ottenere qualcosa.

ISDE –Italia quindi non si ferma e anche su questa vicenda cercherà di fare chiarezza per accertare che i danni ambientali e per la salute dei cittadini non siano peggiori di quelli già stimati.

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