M5S all’attacco dell’estrazione di idrocarburi


Pubblicato il 23 Luglio 2015

In Italia, solo negli ultimi sette giorni sono stati presentati al Ministero dell’Ambiente, per la Valutazione di Impatto Ambientale, tre progetti di estrazione di idrocarburi per l’Emilia Romagna, tutti in aree a rischio sismico.

I deputati delle commissioni Ambiente e Attività produttive del Movimento 5 Stelle puntano il dito proprio contro questi tre progetti lanciando un nuovo allarme sulla questione trivellazioni per estrarre idrocarburi, riaccendendo i riflettore sulla questione cara all’opinione pubblica soprattutto del ferrarese, in particolare dopo le scosse di terremoto del 2012.

E’ proprio di questi giorni la notizia che in Olanda, il Governo ha ammesso al Parlamento di non poter controllare i terremoti scatenati dalle estrazioni di metano.
Secondo alcuni, spesso definiti “complottisti”, i metodi di estrazione utilizzati per la produzione di petrolio e di gas naturale sarebbero la causa di diversi terremoti e a suscitare le maggiori controversie sono stati due episodi sismici di scarsa entità (in Oklahoma e nel Lancashire, in Inghilterra).

Sulla questione i 5 Stelle dicono che “qui si gioca sulla testa della gente per il profitto”.
Nello specifico i grillini si riferiscono ai giacimenti di Comacchio, Copparo e di S. Pietro in Casale nel bolognese. “I progetti presentano forti criticità – dice Massimo De Rosa, vicepresidente della commissione Ambiente – con particolare riferimento al rischio sismico e al rischio di subsidenza, in particolare a Comacchio”. Secondo il Movimento le diverse richieste di apertura dei giacimenti, sarebbero arrivate grazie al Decreto Sblocca Italia che “avrebbe tolto alle regioni la competenza per le valutazioni di impatto ambientale dei pozzi, spostandole allo Stato”.
Una questione senza dubbio intricata e che farà ancora discutere.

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