Medici per l’Ambiente, Cittadini per l’Aria e altre 20 associazioni italiane chiedono ai partiti politici impegnati in campagna elettorale: “Impegnatevi a proteggere vite umane e natura dall’inquinamento atmosferico”


Pubblicato il 23 Settembre 2022

La lettera aperta volta a sostenere la revisione degli standard UE di qualità dell’aria è stata inviata ieri a tutti i Segretari nazionali e ai responsabili salute

 

Il costo dell’inquinamento atmosferico è stimato fino a 940 miliardi all’anno per l’UE. Nonostante l’Italia abbia già subito ben tre condanne da parte della Corte di Giustizia Europea per violazione dei limiti di legge, ancora diverse città italiane dominano la “top 10” della classifica europea quano ad inquinamento.

Il costo per il nostro paese rappresenta circa il 5% del PIL. Ciò include i costi sanitari legati alla morte prematura e alle malattie legate all’inquinamento atmosferico, alle perdite di produttività dovute sia alle giornate lavorative perse che alla riduzione della produttività dei lavoratori, alle perdite di raccolto, al deterioramento del paesaggio naturale che colpisce il settore turistico e ai danni agli edifici.

A livello europeo è prevista per il 26 ottobre 2022, nell’ambito del pacchetto inquinamento zero, la pubblicazione della proposta legislativa di revisione delle Direttive UE sulla Qualità dell’Aria Ambiente. Questo aggiornamento degli standard sulla qualità dell’aria, cruciale per la salute pubblica, offre al Consiglio Europeo un’opportunità unica per salvare vite umane e prevenire malattie su una scala di valori senza precedenti.

Le associazioni si appellano ai partiti politici affinché, nella prossima legislatura, si impegnino per proteggere la salute delle persone dall’inquinamento atmosferico – ed in particolare quella dei gruppi vulnerabili come i bambini o i pazienti già affetti da malattie – sostenendo, nell’ambito della prossima revisione della Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente, standard vincolanti UE in materia di aria pulita tali da soddisfare pienamente le raccomandazioni dell’OMS sulla qualità dell’aria, al più tardi entro il 2030.

Più a lungo persisterà il divario tra evidenze scientifiche e limiti previsti dalla normativa, più a lungo l’UE non riuscirà a prevenire le morti premature e le malattie legate all’inquinamento atmosferico.

Le associazioni chiedono, quindi, una presa di posizione e di impegno, auspicando che non ci siano divisioni: la necessità di agire urgentemente è inequivocabilmente chiara e forte.

Per leggere la lettera, cliccare QUA

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