Treviso e dintorni, che aria si respira? Quanto incidono sull’inquinamento atmosferico ed acustico le attività aeroportuali?


Pubblicato il 11 Luglio 2022

Se ne è discusso venerdì 8 luglio 2022 nell’ambito della rassegna Ambiente bene comune: tutelarlo per il futuro di tutti. Tra i relatori la dottoressa Antonella Litta referente dell’Associazione medici per l’ambiente (ISDE).
L’incontro, svoltosi presso l’auditorium del complesso scolastico Stefanini è stato organizzato dal Comitato che si oppone all’ampliamento dell’aeroporto di Treviso (http://www.comitatoaeroportotv.it/) in collaborazione con le sezioni trevigiane di Italia Nostra e Legambiente.
I lavori, coordinati da Fabio Scarpa di Italia Nostra- Treviso sono stati introdotti da riflessioni e considerazioni sulla situazione ambientale cittadina da Fabio Tullio presidente di Legambiente-Treviso e Paola Crucianelli presidente di Italia Nostra – Treviso.
Nella prima parte dei lavori sono state presentate le relazioni:“ Inquinamento atmosferico e città: un quadro generale”– Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, “ Valutare gli impatti, misurare gli effetti”- Marco Stevanin, amministratore unico della società
Terra srl, “ Ridurre e razionalizzare il trasporto aereo anche in Veneto per contrastare i cambiamenti climatici, l’inquinamento e tutelare la salute dei residenti e gli ecosistemi ” Antonella Litta, referente nazionale dell’Associazione medici per l‘ambiente (ISDE).
Dalle relazioni è emerso come la città di Treviso subisca, e ormai da anni, l’impatto negativo anche delle attività aereoportuali soprattutto in termini di inquinamento dell’aria ed inquinamento acustico con inevitabili rischi per la salute delle persone e in particolare per la salute dei bambini. Sottolineato anche il rischio di incidenti per l’incremento del numero dei voli sopra e a ridosso della città e il rischio di compromissione per il delicato e complesso ecosistema del parco del Sile, sia per le specie vegetali che quelle della fauna terrestre ed acquatica. Alle relazioni ha fatto seguito un attento ed approfondito dibattito che ha coinvolto le numerose persone presenti con il contributo di Luigi Lazzaro presidente di Legambiente – Veneto e Giovanni De Luca vicepresidente del Comitato che si oppone all’ampliamento dell’aeroporto di Treviso.
Nelle conclusioni dei lavori ribadita la necessità di ridurre drasticamente i voli sull’aeroporto di Treviso -fino a prevederne la chiusura come proposto dalla dottoressa Litta- per tutelare la salute delle persone e per migliorare la qualità dell’aria, fortemente compromessa anche da questa struttura. La riduzione e razionalizzazione dei voli anche nel Veneto- la regione conta ben tre aeroporti internazionali e 11 tra aeroporti turistici e militari- è poi parte delle azioni necessarie per contrastare i cambiamenti climatici a cui il trasporto aereo contribuisce in forma rilevante. Anche dall’esame della situazione trevigiana è emersa la necessità di un piano nazionale e regionale dei trasporti che sia incentrato sul trasporto collettivo e in particolare sul potenziamento dei collegamenti ferroviari regionali, nazionali ed europei. Altresì importante la difesa a 360 ° del territorio cosi da respingere progetti che possano introdurre ulteriori fonti di inquinamento come sottolineato dall’intervento del portavoce del Comitato No Maxipolo Casale Quarto Roncade che si oppone alla realizzazione di nuovi poli logistici commerciali che porterebbero alla cementificazione di vastissime aeree del territorio e all’incremento dell’inquinamento prodotto dal trasporto su gomma per la mobilizzazione delle merci. Lanciata anche la proposta per un convegno di studi sull’impatto negativo per il clima, la salute e l’ambiente generato dal trasporto aereo da tenere in autunno proprio nella città di Treviso.

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