TTIP: Mobilitazione globale per dire STOP al Trattato Transatlantico


Pubblicato il 16 Ottobre 2015

È iniziata sabato 10 ottobre la settimana di azione globale contro le politiche economiche e sociali dell’Unione Europea, coinvolgendo in tutto il territorio del vecchio continente centinaia di iniziative.
Anche in Italia sono state una decina le manifestazioni organizzate.

La settimana di mobilitazione si aperta con la campagna STOP TTIP e tra flashmob, presidi, seminari ed eventi pubblici, la risposta dei cittadini e delle cittadine che si oppongono al negoziato transatlantico di liberalizzazione economica tra Stati Uniti ed Europa, non si è fatta attendere. Inoltre, sempre per opporsi a questo e ad altri trattati di libero commercio, accusati di aggravare la crisi, l’ineguaglianza sociale e il degrado ambientale, sono state consegnate alla Commissione Europea a Bruxelles oltre tre milioni e duecentomila firme.

Sabato scorso, a Berlino, sono state duecentocinquanta mila le persone scese in piazza contro il TTIP, mentre è partita da ieri, data di inizio del Consiglio Europeo, una campagna europea di tweet e di email per assediare anche virtualmente, come hanno fatto sapere gli organizzatori, i palazzi di Bruxelles.
Tante azioni dunque per far capire che i cittadini non possono essere esclusi dalle decisioni che li riguardano e che soprattutto possono cambiare (in peggio!) la loro vita.

Da Green Peace, inoltre, spiegano che “in questi mesi le proteste dei cittadini hanno dato i loro frutti, rallentando il progresso dei negoziati. La prossima tornata è ora prevista dal 19 ottobre: questi sono giorni cruciali, è urgente agire per respingere quest’ennesima aggressione all’ambiente e ai diritti.

E continuano: “Ci sono quattro buoni motivi per opporsi al TTIP; innanzi tutto la sicurezza alimentare. Sono a rischio le norme europee su OGM, sull’uso di pesticidi ed sull’etichettatura dei prodotti. Poi per un’agricoltura sostenibile; aprire le porte ai prodotti dell’agricoltura industriale americana vuol dire mettere in ginocchio l’agricoltura sostenibile e i piccoli coltivatori. Terzo motivo le fonti fossili. Gli standard previsti dalla normativa europea nel settore energetico potrebbero essere indeboliti per non intralciare il libero mercato. L’Europa diventerebbe un Far West in mano alle multinazionali del petrolio! Infine le sostanze chimiche pericolose perché negli Stati Uniti il principio di precauzione utilizzato in Europa non vale, quindi le sostanze chimiche sarebbero considerate sicure fino a prova contraria.

ISDE-Italia ha aderito alla settimana di mobilitazione internazionale e si oppone con fermezza all’approvazione del TTIP, perché con questo trattato di libero scambio commerciale viene minacciata la sovranità dei singoli governi, la tutela dell’ambiente sarà ancora una volta calpestata dalla rincorsa del progresso economico-finanziario, i diritti dei consumatori passeranno in secondo piano in nome della libera concorrenza e saranno messe in serio pericolo alcune conquiste del nostro Paese, come ad esempio: l’agricoltura biologica e il NO-Ogm, il controllo del prezzo di farmaci salvavita, ecc.

Il TTIP rappresenta un grave attentato alla democrazia ed alla trasparenza perché è circondato da una assoluta segretezza, tanto che nemmeno i Parlamenti e i Governi degli Stati membri sono a piena conoscenza delle trattative a livello europeo.
ISDE-Italia chiede con forza all’Unione Europea un deciso cambiamento di rotta delle politiche economiche per una maggior giustizia sociale e una reale tutela dell’ambiente.

L’elenco delle iniziative sul sito della Campagna Stop TTIP Italia
Il sito internazionale
Il profilo facebook
L’account Twitter è @StopTTIP_Italia

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