Veleni nella falda, i medici di ISDE Massa preoccupati: “Non è cambiato niente”


Pubblicato il 30 Agosto 2019

Veleni nella falda apuana e nei terreni, cosa è cambiato a un anno e mezzo di distanza dalla firma dell’ultimo accordo di programma per la messa in sicurezza e bonifica dell’area Sin di Massa Carrara? Se lo chiedono Alberto Rutili e Gioacchino Cancemi della sezione apuana dell’associazione Medici per l’Ambiente Isde (International Society of Doctors for Environment), ente che da decenni segue le problematiche sanitarie legate all’inquinamento ambientale a livello nazionale e internazionale.

Lo fanno con alcune domande dirette alle amministrazioni dei Comuni di Massa e Carrara ed agli “attori” dell’accordo, come la Regione e il Ministero dell’ambiente: interrogativi precisi che fanno riferimento anche alle ultime e recenti analisi effettuate per conto di Sogesid, società in house del Ministero dell’ambiente, e all’ultimo report di Sentieri, studio epidemiologico sulle aree inquinate in Italia, che ha preso in considerazione anche il Sin apuano.

«In quale punto degli accordi a suo tempo firmati ci troviamo? È stata attivata la cabina di regia composta dai quattro Enti per coordinare ed accelerare le varie azioni? Sono completate le varie fasi dell’accordo 2016? E’ iniziato il progetto di bonifica? Dopo le ordinanze sindacali di fine maggio a Massa e a Carrara, quanti controlli sono stati effettuati? In quali zone? Presso enti/strutture pubblici o privati? Con quali risultati? Viene interpellata la Asl per quanto riguarda il Registro Tumori? E’ iniziata la raccolta dati sanitari sugli abitanti delle zone Sin/Sir?».

D’altronde la sezione provinciale dell’Isde in passato si è occupata a fondo di questi temi: ha promosso vari corsi all’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi per far conoscere gli studi più recenti sull’influsso dello stato dell’ambiente sulla salute umana, lungo tutto il corso della vita. Alcuni corsi sono stati svolti con la collaborazione degli epidemiologi del Cnr di Pisa, che partecipano allo studio ‘Sentieri’, diretti dal professor Fabrizio Bianchi.

Oggi l’associazione è «fortemente preoccupata per le molte criticità sanitarie ambiente-correlate del nostro territorio, caratterizzato dal sito Sin e Sir – scrivono ancora -. Le analisi sulle acque di falda e i risultati di Sentieri pubblicati entrambi a maggio mostrano la necessità di interventi urgenti. La Zona industriale e le popolazioni di Massa e di Carrara hanno vissuto un pesante inquinamento chimico a partire dagli anni ‘50. Sversamenti e interramenti erano la regola, senza alcun controllo. Di bonifiche si parla dagli anni ’90 ma ci sembra che la situazione sia ancora in fase iniziale. Eppure ci sono i finanziamenti (25 milioni di euro, al momento ndr). Si tratta di intralci burocratici o di mancanza di capacità e di volontà – concludono -? La nostra associazione, e la popolazione, sono in attesa».

Fonte: La Nazione- Massa Carrara

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